Christian nasce in Toscana alla fine degli anni 70 mostrando fin da subito uno spiccato interesse per il motorsport, in particolare per la Formula 1. E' l'unico nella sua classe ad avere la passione per le corse snobbando al tempo stesso il calcio, caratteristica in netta controtendenza con gli interessi dei suoi compagni. Ma essere controcorrente farà sempre parte di lui a cominciare dalla mancata fede verso la Ferrari in favore del team inglese Williams.
Nel 1984 le prime gare seguite con discreto interesse.
Nel 1988 il primo mondiale seguito con passione sempre crescente e che rappresenterà l'inizio di un rapporto più profondo con la Formula 1: da lì comincerà un lungo percorso di approfondimento della serie iridata sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello tecnico che diventerà quasi il suo pane quotidiano, senza tralasciare il lato storico delle competizioni. Scopre così in maniera più dettagliata la figura di Gilles Villeneuve, che reputerà il migliore pilota in assoluto per atteggiamento mentale e coraggio dimostrati in pista.
Nel 1994, con la scomparsa di Ayrton Senna, si rende conto che la Formula 1 che aveva conosciuto fin da piccolo è giunta al capolinea mentre una nebbia fitta cala su quella nuova che verrà. Anglofilo fin nel midollo (ormai gli manca solo il passaporto britannico), trova nella "sua" Williams un appiglio per non abbandonare la propria passione; ma non è l'unico motivo per non alzare bandiera bianca.
Nel 1995, dopo averne seguito le gesta nelle serie addestrative e nella CART, attende con impazienza il primo test di Jacques Villeneuve su una Formula 1, nella speranza di poterlo vedere correre l'anno successivo nella classe regina dell'automobilismo.
Nello stesso anno, raggiunta ormai l'età della ragione e del senso critico che lo porta ad avere una visione a 360° dello sport senza lasciarsi trascinare dal tifo, assiste al voltafaccia della stampa italiana nei confronti di Michael Schumacher. Da quel momento sarà odio dichiarato nei confronti del giornalismo ufficiale italiano.
Nel 1996 a Imola assiste al suo primo Gran Premio dal vivo. Sarà l'inizio di una lunga serie che lo vedrà presente più volte sull'autodromo del Santerno e a Monza, nonché a Zeltweg e Montecarlo; si aggiungeranno anche gare di altre categorie, motociclismo compreso.
Nel 2000 internet arriva a casa sua, scopre subito il "Go Villeneuve Go", Fans Club italiano di Jacques Villeneuve ed entra immediatamente a farne parte attiva. Con la rete crescono le potenzialità di comunicazione e scambia pareri e opinioni via email e su vari forum. Lo cotraddistingue una visione dall'alto delle cose, aperta e senza paraocchi. La sua linea è severa e critica indipendentemente dai colori, tuttavia i suoi attacchi vanno spesso in direzione della FIA e della Ferrari: la prima è al centro del mirino per mancanza di polso, per un atteggiamento raramente al di sopra della parti e per i regolamenti stilati; la seconda per i numerosi favoritismi ricevuti. Coinvolta nel vortice di giudizi critici anche una parte della stampa ufficiale italiana, considerata troppo poco obiettiva.
Nel 2002 crea a quattro mani il "KaLu Formula 1 Manager", una versione automobilistica del Fantacalcio; il progetto andrà avanti fino a tutto il 2007. Per le esigenze del gioco creato, pubblica nel 2002 la prima versione del suo sito debuttando come web designer con un progetto ai limiti più bassi della semplicità; una seconda versione vedrà la luce l'anno successivo. Tre stagioni dopo comprerà il dominio thedarksideofthef1.co.uk, nel cui nome racchiude la sua passione per la Formula 1, per i Pink Floyd e l'obiettivo di giudicare e analizzare le gare da un punto di vista diverso dal solito - giocando anche sull'assonanza fra "side" e "site" - così come il concept album floydiano scavava all'interno dell'animo umano come nessuno aveva mai osato prima di allora in campo musicale; il suo affetto per la Gran Bretagna trova spazio nell'estensione del dominio.
Nel 2010 l'ultima versione grafica del sito.
Nel 2005 varca i cancelli della factory di Sir Frank Williams e visita la leggendaria collezione d'auto. L'anno precedente, non essendo riuscito ad entrare a Grove, si consola visitando il museo di Wantage e la splendida collezione d'auto del Beaulieu Museum.
Nonostante l'uscita di scena di Jacques Villeneuve e le non certo entusiasmanti performance della Williams, continua a seguire la Formula 1 con lo stesso interesse sebbene conscio dello stato di crisi che attraversa la serie iridata a causa della difficoltà finanziarie internazionali, ma anche per colpa di un regolamento tecnico orribile e di un calendario che include piste prive di fascino. Osserva inoltre il curioso parallelismo tra la Formula 1 e la realtà quotidiana, anch'essa analizzata con occhio critico soprattutto per quanto riguarda politica e sociologia.
Attualmente collabora con la redazione del blog circusf1.com