Gli anni attuali dominati dal falso e dalla superficialità, vedono l’Italia attraversare una fase estremamente difficile non solo economicamente ma anche nel rapporto fra governanti e popolazione, rapporto nel quale i primi hanno definitivamente smesso da anni di occuparsi di politica per dedicarsi a tempo pieno all'antipolitica, o meglio, usandola come mezzo per conseguire i propri fini personali, e dove i secondi giacciono in uno stato di coma profondo.
Alla perdita d’identità del Governo e dello Stato, segue inesorabilmente una perdita d’identità della popolazione che ormai sedata da continue dosi di morfina si lascia cullare da un apparente benessere abbandonandosi alle onde del consumismo. Le priorità diventano l'ultimo modello di cellulare, l'ultimo capo d'abbigliamento, il suv per girare in città anche se non si possiede il posto dove tenerlo. Costi quel che costi, non rendersi conto del livello di schiavismo bancario raggiunto. Un pubblico facilmente condizionabile, vittima di un bombardamento propagantistico incessante di fronte al quale non reagisce. O reagisce in minima parte. Ma per lo più è passivo, reso ormai incapace di riflettere, si arrende incondizionatamente al lavaggio del cervello dei mass media, divenuti veri e propri megafoni nelle mani dei governanti e dei grandi gruppi industriali e che seguono un processo martellante fatto di falsi modelli, falsi miti, programmi spazzatura, e, dulcis in fundo, di un'informazione spudoratamente manipolata. Il pubblico pende dalle loro labbra, ascolta, vede, metabolizza, e poi dimentica, perdendo completamente la percezione della realtà non essendo più in grado di distinguere il vero dal falso. E' la società sottomessa ad una ininterrotta propaganda a 360 gradi. E' la società delle apparenze.
In tale contesto la Formula 1 si colloca in una posizione estremamente interessante. Trasformata ultimamente in fenomeno di massa, attorno ad essa vengono creati falsi miti e preconcetti. Attorno ad essa l'informazione si muove con abbondante superficialità e per mezze verità creandone un'immagine distorta nella quale si vede, se osservata con la dovuta attenzione, che il nero è il bianco e il bianco è il nero. Il mondo della Formula 1 è un mondo complesso, come complessa è la realtà di ogni nazione. E nel modo in cui entrambi vengono raccontati in Italia, le similitudini quasi si sprecano. Da certi punti di vista, la Formula 1 non è altro che una metafora o uno specchio della nostra società.
"The dark side of Formula 1" vuole semplicemente essere una voce fuori dal solito coro di spazzatura mediatica, puntando su un giudizio più possibile obiettivo, ponendo l'accento sulle contraddizioni della serie e sottolineando le false apparenze del Circus iridato.